Negli articoli precedenti abbiamo introdotto lo stress socio ambientale associato alla mancanza di privacy. Oggi parliamo di un concetto legato alla privacy, ovvero il rispetto dello spazio personale.
Non rispettare lo spazio personale di un individuo può portare quest'ultimo a sperimentare stress e tutte le conseguenze psicofisiche ad esso associate ( stress ambientale: quando l'ambiente genera malessere).
Vi sono situazioni in cui la riduzione dello spazio personale è una condizione normale. Un esempio può essere un ascensore o un mezzo di trasporto molto affollato. Tuttavia, vi sono degli ambienti in cui la necessità di spazio personale è un bisogno indispensabile come, per esempio, la propria casa.
Possiamo vedere lo spazio personale come una sorta di bolla che un individuo ha intorno e che mette in evidenza le distanze dagli altri individui, soprattutto se estranei. Infatti, il proprio spazio personale rispetto a un'altra persona è influenzato dal livello di intimità che si ha con quella persona.
L'invasione dello spazio personale è particolarmente critica in persone che hanno necessità particolari, come per esempio persone schizofreniche, autistiche oppure affette da demenza. In questi casi l'invasione dello spazio può portare a comportamenti agitati, crisi e autolesionismo.
La distanza dalle altre persone può essere suddivisa in:
distanza intima
distanza personale
distanza sociale
distanza pubblica
Lo spazio personale viene definito attraverso la territorialità, che consiste nella personalizzare o marcare un determinato luogo o un oggetto per far sì che le altre persone capiscano dove finisce e dove inizia il nostro spazio.
Non dare la possibilità di definire lo spazio personale, quindi di personalizzare lo spazio dove si vive o si lavora, per esempio, può generare stress e i climi malsani a livello relazionale.
La possibilità di personalizzare l'ambiente dipende ovviamente dalla tipologia di territorio e la permanenza in esso. Si pensi alla differenza tra una piazza, dove magari ci si siede momentaneamente su una panchina, e la propria casa, dove ci si sta la maggior parte del tempo.
In conclusione possiamo dire che dare la possibilità alle persone di avere un proprio spazio personale, personalizzare quello spazio in caso di permanenza a medio lungo termine, è un fattore importante per evitare stress e malessere.
Questo concetto è importante soprattutto negli ambienti in cui passiamo la maggior parte del tempo, come per esempio il luogo di lavoro oppure la casa. Per esempio, in un ufficio in cui la propria postazione viene utilizzata anche da altri può essere una fonte di stress.
L’invasione dello spazio personale determina anche una mancanza di privacy e, come abbiamo detto nell'articolo precedentemente, alimenta lo stress e le condizioni di malessere associate.
Un altro fattore importante da tenere in considerazione è la tipologia di persona che si ha davanti, perché in alcuni casi la necessità di uno spazio personale può essere fondamentale, come nel caso di persone autistiche.
Quello che si può fare durante la progettazione e creare gli spazi pensando a questa tipologia di esigenze e, quindi, facendo in modo che vi sia un'adeguata struttura degli ambienti che preveda la possibilità di spazi personalizzabili e personali.
Riprendendo l'esempio degli uffici, strutturare l'ambiente di lavoro facendo in modo che ogni dipendente abbia una propria postazione da occupare può essere di aiuto per il benessere del lavoratore e lo stress.
Lo stress causato dall'invasione dello spazio determina anche la soddisfazione dello spazio stesso e dell'esperienza che se ne ha. Questo è un concetto importante da tenere in considerazione nella progettazione di luoghi pubblici come, per esempio, le sale di attesa o i ristoranti.
Baroni, M. R., & Berto, R. (2013). Stress ambientale. Cause e strategie di intervento. Roma: Carocci editore.
Costa M. (2013). Psicologia ambientale e architettonica. Come l’ambiente e l’architettura influenzano la mente e il comportamento. Milano: Franco Angeli.
Pazzaglia, F., & Tizi, L. (2022). Che cos'è il restorative design. Roma: Carocci editore