Oggi introduciamo un nuovo argomento: la bioarchitettura. Essa può essere definita come un approccio alla progettazione e alla costruzione degli edifici basato sui principi della sostenibilità ambientale e del benessere psicofisico.
L'obiettivo principale di questo approccio è quello di minimizzare l'impatto degli edifici sull’ambiente, sia durante la fase di costruzione che nel loro utilizzo.
Per raggiungere questo obiettivo, vi è l'utilizzo di materiali ecologici e sostenibili, l’efficientamento energetico, l'impiego di fonti rinnovabili e strategie di progettazione che valorizzano il comfort termico e la luce naturale.
Oltre alla valorizzazione dell’ambiente, con la bioarchitettura vi è la possibilità di promuovere la salute e il benessere delle persone che usufruiscono degli edifici, usando, per esempio, materiali non tossici, cercando di ridurre l'inquinamento indoor e promuovendo la qualità dell'aria interna, creando, inoltre, spazi che favoriscano il contatto con la natura.
Come abbiamo detto negli articoli precedenti, la qualità dell’ambiente interno influisce sia dal punto di vista fisico che psicologico. Per questo motivo è importante adottare soluzioni che permettano di avere una qualità dell’aria interna idonea e priva di inquinanti indoor (come aprire spesso le finestre, mettere la VMC, usare materiali naturali, non fumare in casa ecc).
In conclusione, possiamo dire che la bioarchitettura ha come fine ultimo quello di creare ambienti sani e in armonia con l’ambiente circostante. Facendo ciò, vengono promossi comportamenti sani, sostenibili e consapevoli portando benefici all’ambiente e alle persone.
Inoltre, come dicevamo negli articoli precedenti rispetto alle tematiche di rigeneratività ambientale e biofilia, la progettazione che mette in contatto l’uomo con la natura permette di creare ambienti promotori di benessere e di contrastare gli effetti negativi dell'eccessiva urbanizzazione.