Negli articoli precedenti abbiamo introdotto lo stress socio ambientale associato alla mancanza di privacy e al rispetto dello spazio personale. Oggi parliamo di un altro importante fattore di stress socio-ambientale, ovvero l’affollamento.
Privacy, spazio personale e affollamento sono concetti che sono in stretta relazione. Tuttavia, se lo stress associato alla privacy e allo spazio personale nasce quando questi ultimi sono percepiti come inadeguati o violati, l'affollamento è un fattore di stress di per sé.
L'affollamento può essere definito come un'esperienza psicologica che si verifica quando vi è un numero di persone in uno spazio che viene percepito come eccessivo. Inoltre, ciò dipende anche da quanto è desiderata o meno un'interazione con queste persone. Infatti, a pari densità spaziale vi può essere una percezione diversa di affollamento che dipende sia dalle differenze individuali sia da quelle situazionali (per esempio, in eventi come feste o concerti, è raro che si sperimentino disagi che sono tipici dell'affollamento).
Tre le differenze individuali possiamo trovare anche caratteristiche di personalità orientate ad esigere molto spazio personale, ciò può far vivere l'affollamento in maniera più negativa rispetto ad altre tipologie di persone. Inoltre, influiscono anche le differenze di genere e le differenze culturali. Infatti le femmine tendono a stare più vicine e a tollerare maggiormente l'affollamento, al contrario invece i maschi.
Rispetto alle differenze situazionali, un fattore importante è la tipologia di territorio nella quale avviene l'affollamento. Infatti, se viene occupato il nostro territorio primario, quindi il nostro spazio è più privato, sperimenteremo molto più stress rispetto all'occupazione del territorio pubblico.
Un altro elemento importante è la durata della situazione di affollamento e gli effetti negativi si evidenziano principalmente quando la situazione rimane costante per lunghi periodi, come per esempio l'affollamento in abitazioni.
Importante è la sensazione di controllo della situazione, che può aumentare o meno il disagio percepito dal affollamento.
Oltre alla mancanza di controllo personale, altri fattori che possono spiegare il disagio legato all'affollamento sono: il sovraccarico di informazioni, un'attivazione fisiologica eccessiva, restrizioni comportamentali e il fatto che l'affollamento funge da amplificatore di qualsiasi stato psicologico, che sia di piacere o di dispiacere.
Come dicevamo, una delle spiegazioni del disagio derivante dalla affollamento è la limitazione delle opzioni comportamentali e questo significa che diminuisce anche la socialità e il coinvolgimento in attività. Infatti, alcune strategie usate per riacquistare il controllo della situazione sono il ritiro sociale e la messa in atto di comportamenti aggressivi.
Su larga scala, è stato dimostrato che all'aumentare della densità abitativa aumenta anche la criminalità e l'aggressività. Tuttavia, l'affollamento in alcuni contesti può essere un attenuante verso azioni poco gradite o aggressive. Per esempio, se su un mezzo di trasporto affollato si viene spinti, sarà meno probabile un'azione aggressiva o l'attribuzione di cattive intenzioni.
Dal punto di vista architettonico vi possono essere diverse soluzioni per mediare l'esperienza di stress in caso di affollamento; per esempio installando elementi fisici fissi, come pareti e colonne, oppure attraverso arredamento e piante che possono proteggere e schermare le persone l'una dalle altre, riducendo inoltre rumori e interazioni indesiderate.
Questi accorgimenti architettonici sono particolarmente importanti in quei luoghi dove vi si passa la maggior parte del tempo o dove si ha bisogno di privacy e tranquillità, come i luoghi di lavoro, le case oppure in luoghi di cura, come gli ospedali e le residenze per anziani.
Baroni, M. R. (2008). Psicologia ambientale. Bologna: il Mulino.
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