Nei precedenti articoli abbiamo introdotto la biofilia, la progettazione rigenerativa e i primi due elementi della progettazione declinati in chiave biofilica, ovvero la luce e il colore.
Oggi il terzo elemento di progettazione in chiave biofilica: la forma e la dimensione.
A differenza della natura, gli ambienti urbani hanno delle forme squadrate e rigide che possono apparire come innaturali se non addirittura minacciose. Le forme della natura sono forme complesse, dinamiche e curvilinee ma che sono difficili da gestire in termini architettonici.
Tuttavia, creare un edificio basandosi sul design biofilico prevede l'integrazione tra queste forme con le architetture rigide e l'ambiente naturale. Si cerca di integrare gli edifici con l'ambiente naturale facendoli apparire come parte di esso.
Per rendere un ambiente rigenerativo, esso deve essere confortevole: non troppo stretto e non troppo ampio, consentire di muoversi liberamente, con facilità ma che si abbia anche la possibilità di mantenerlo sotto controllo. Per esempio, ambienti eccessivamente chiusi, piccoli o con soffitti bassi possono generare reazioni di disagio che possono indurre un individuo a voler uscire in fretta; al contrario, ambienti troppo ampi possono dare un senso di insicurezza.
Un ambiente difficilmente navigabile o controllabile può generare stress. Tuttavia, una caratteristica degli ambienti rigenerativi è la possibilità di esplorare l'ambiente con interesse e curiosità. Quindi, bisogna bilanciare la navigabilità degli ambienti con forme e strutture che li rendano più interessanti.
Le forme e le dimensioni degli ambienti possono incidere sulla comunicazione con le altre persone, per esempio indicando la gerarchia (come nel caso dei luoghi di lavoro, dove gli uffici più in alto o più lontani spesso appartengono ai dirigenti) o il livello di intimità dell'ambiente.
Quindi, per progettare una casa rigenerativa è necessario che le sue dimensioni e forme trasmettano sicurezza e benessere ma siano, allo stesso tempo, stimolanti. Il fattore più importante da tenere in considerazione è l'individuo con i suoi bisogni ed esigenze.
Costa M. (2013). Psicologia ambientale e architettonica. Come l’ambiente e l’architettura influenzano la mente e il comportamento. Milano: Franco Angeli.
Pazzaglia, F., & Tizi, L. (2022). Che cos'è il restorative design. Roma: Carocci editore