Nei precedenti articoli abbiamo introdotto la biofilia, la progettazione rigenerativa e i primi tre elementi della progettazione declinati in chiave biofilica, ovvero la luce, il colore, la forma e la dimensione.
Oggi vedremo l’ultimo elemento: i materiali.
I materiali hanno proprietà e caratteristiche differenti e, per questo motivo, ogni materiale ha una sua idoneità di applicazione specifica.
Le proprietà dei materiali sono:
Fisiche: caratteristiche generali dei materiali.
Chimiche: comprendono le proprietà acustiche (assorbimento dei suoni), ottiche (comportamento con luce e colori), il comportamento elettrico, elettrostatico, magnetico, radioattivo, il comportamento al fuoco e ai liquidi, e le proprietà termiche (modifiche dei materiali in base alla temperatura).
Meccaniche-strutturali: capacità dei materiali di resistere all’azione di forze o sollecitazioni esterne.
Tecnologiche: lavorabilità di un materiale. In fase di progettazione bisogna tener conto delle proprietà dei diversi materiali che entrano in contatto per far sì che essi non siano incompatibili, in quanto potrebbero danneggiarsi a vicenda.
Possiamo dividere i materiali in tre categorie:
Artificiali
Naturali
Naturali modificati
I materiali di origine naturale (oltre ad essere più ecologici) vengono preferiti a materiali artificiali (come la plastica).
La scelta dei materiali è importante anche per quanto riguarda gli inquinanti indoor. Infatti, alcuni materiali rilasciano delle sostanze tossiche che possono compromettere la qualità dell’aria e provocare danni sia fisici che mentali (vedi Stress e inquinamento).
Nel corso degli anni è stato dimostrato come materiali naturali come il legno o la pietra hanno proprietà rigenerative simili ad un’esperienza diretta con la natura (vedi Rigeneratività ambientale). Questo implica un abbassamento della pressione sanguigna, della frequenza cardiaca, dello stress e un miglioramento dell’umore e della socialità. Inoltre, gli spazi interni in legno aumentano l’attenzione e danno una sensazione di relax.
I materiali naturali (soprattutto il legno) generano delle risposte biofiliche date dalla loro percezione multisensoriale (tatto, olfatto e vista). La presenza di questi materiali all’interno delle case (o degli ambienti chiusi in generale) incrementa il legame e il contatto con la natura, rendendo (insieme ad altri elementi descritti negli articoli precedenti) gli ambienti rigenerativi.
Costa M. (2013). Psicologia ambientale e architettonica. Come l’ambiente e l’architettura influenzano la mente e il comportamento. Milano: Franco Angeli.
Pazzaglia, F., & Tizi, L. (2022). Che cos'è il restorative design. Roma: Carocci editore